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il progetto nasce dalla necessità di evidenziare il rischio di paralisi o rallentamento dell'economia globale sotteso ad un sistema strutturalmente capitalista e sovente caratterizzato da comportamenti dettati dal solo profitto e sfruttamento.
in seguito al crollo del muro di berlino infatti nel mondo si sono evidenziate due tendenze contrapposte:
una riformista con propositi progressisti e sinceramente democratici, impegnata, seppur tra mille contraddizioni, ad accelerare il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione su scala globale. e un'altra essenzialmente opportunista pronta a spostare investimenti, risorse ed energie da un luogo all'altro del pianeta non appena le rivendicazioni e la richiesta di diritti rendano un'area meno concorrenziale.
il rischio è che si implementi un movimento apparente/mente dinamico, in realtà ripetitivo e "conservatore" dello status quo compresi tutti i suoi problemi irrisolti.


la transizione-
esiste ancora la classe operaia?
sembrerebbe una domanda obsoleta in un mondo quale quello occidentale tutto proiettato verso un terziario dove le vecchie classi sociali sembrano sbiadire tra l'emergere di professionalità iperspecializzate e nuove precarietà non del tutto catalogabili. un occidente ormai da anni impegnato ad affermare nuove tecnologie teoricamente in grado di assicurare dinamicità e quel ricambio generazionale che pare indispensabile anche al capitalismo.
in realtà però la cosiddetta classe operaia - oggi ormai quasi invisibile perché lontana dai nostri occhi ... dunque anche dal "cuore" della maggioranza delle persone - esiste ancora, eccome!
molta della produzione industriale meno redditizia (ma non solo!), perché più routinaria e destinata a creare minor profitto, è stata da tempo assorbita e trasferita nei paesi di cosiddetto "nuovo sviluppo".
a determinare questa situazione sono state due spinte contrapposte anche se tutte interne all'economia di mercato:
la prima sostenuta da ragioni meramente commerciali e dal profitto, la seconda con il democratico e sincero proposito (nonché ancora politicamente contestabile in termini di teoria radicale) di creare le condizioni-base per una transizione (accumulazione di capitale) verso un assetto mondiale caratterizzato da un visibile e concreto innalzamento della qualità della vita. dunque una posizione riformista, anche questa criticata dalla sinistra più? radicale ma sempre nei limiti di un confronto democratico.
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è possibile intervenire inviando una mail a:
a.costruttiv@virgilio.it
il tuo intervento sarà pubblicato su questo stesso sito alla pagina "interazioni"


seguono gli interventi>>> alla pagina "interazioni"

un progetto di:
paola zorzi

"rischio economia" fa parte del progetto "relazioni e scarti medi/atici" proposto da arte struktura per la fiera di castiadas
compare tra i progetti selezionati e presentati nell'ambito della fiera di castiadas 2008
4 / 10 settembre
ex carceri di castiadas - ca
www.sardegnaartefiera.it 2008
articolo di annamaria janin e commenti
su manifestosardo.org


- no© paola zorzi -
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cliccando qui
www.a-costruttiva.it